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23/03/2009
Categoria: Consulente Familiare
     
IL RUOLO DEI NONNI NELLA FAMIGLIA ODIERNA

 
Nonni e nipoti


 
Il ruolo dei nonni nell'educazione è fondamentale


IL RUOLO DEI NONNI NELLA FAMIGLIA ODIERNA

Alberto: 35 anni,avocato
Gisella: 32 anni, giornalista
Giuseppe: 17 mesi
Giorgio: 66 anni, pensionato
Irene: 62 anni, casalinga

Alberto e Gisella si sono presentati spinti dal desiderio di ritrovare l'armonia che sentono di aver smarrito nell'ultimo periodo della loro vita di coppia. Dopo dieci anni di fidanzamento, tre anni fa si sono sposati. A loro dire, le cose hanno cominciato a cambiare con l'arrivo di Giuseppe. Si sono accorti che da allora, al di là del prevedibile riaggiustamento relazionale necessario alla nuova situazione, non sono più riusciti a ritrovare un'intesa qualitativamente pari a quella che erano andati sviluppando fin dall'inizîo del loro rapporto di coppia.
Un approfondimento delle circostanze e delle dinamiche determinatesi di recente chiama presto in causa i genitori di lei, Giorgio e Irene. C'è da premettere che Irene, e Giorgio con lei, ha sempre avuto la tendenza ad intervenire in questioni riguardanti il rapporto tra la figlia e il genero prima, e, dopo il loro matrimonio, anche in riferimento al mènage familiare e alla gestione dei compiti domestici. I giovani coniugi, comunque, erano riusciti a preservare una sufficiente sintonia nel contenere queste interferenze gestendosi serenamente.
Con l'arrivo di Giuseppe qualcosa è cambiato, e sentono che in particolare nell'ultimo anno la situazione è andata degenerando, con una crescente tensione tra loro due e ripetuti litigi che si ripercuotono sullo stato emotivo del bambino, già provato dalla frequente lontananza dei genitori durante la giornata. In particolare, Alberto lamenta un'esasperata aggressività da parte della moglie verso lui e il bambino mentre Gisella, dal canto suo, accusa il marito di disinteressarsi della famiglia.

LA SITUAZIONE
Molto assorbiti dalle rispettive professioni, entrambi trascorrono tutto il giorno fuori casa. Fino alla nascita di Giuseppe, avevano trovato spontaneamente un equilibrio tra gli impegni professionali e i momenti da dedicare a se stessi, individualmente e in coppia. Con la nascita del bambino, i nonni materni hanno assunto un ruolo sempre più centrale. Durante i primi mesi, uno tra Alberto e Gisella lo portava a casa loro per poi andarlo a riprendere a fine gior¬nata. Dopo il pensionamento di Giorgio la situazione si è invertita: i nonni hanno cominciato ad andare ad assistere a domicilio il nipotino in assenza dei suoi genitori. Il cambiamento fu sollecitato anche da Gisella stessa, desiderosa che il figlio trascorresse la giornata a casa e anche di mettere fine in qualche modo a una situazione di crescente tensione. Con il trascorrere del tempo, infatti, si erano andate facendo sempre più frequenti le discussioni, tra lei e sua madre. Le periodiche insistenze da parte di Irene per farli rimanere per la notte a casa sua e di Giorgio innescavano immancabilmente una dinamica conflittuale: di fronte a tali insistenze, Gisella contrapponeva il suo desiderio di concludere la giornata trascorrendo qualche ora da sola con il marito e il figlio, e Irene, da parte sua, si sentiva squalificata ma esprimeva il suo senso di frustrazione in modo aggressivo, accusando la figlia di ingratitudine. A questo Gisella, disorientata da quell'accusa che non capiva e giudicava ingiusta, reagiva a sua volta in modo aggressivo. E gli immancabili tentativi di mediazione dì Giorgio o di Alberto finivano con il peggiorare la situazione perché non riuscivano a tenersi fuori dal conflitto e rimanere equidistanti.
Il successivo cambiamento, tuttavia, non ha contribuito a migliorare la situazione. Infatti, in breve tempo i nonni si sono praticamente sistemati in pianta stabile a casa della figlia, con Giorgio obbligato a fare la spola tra questa e la loro casa per effettuare vari servizi su richiesta della moglie. Si è così riproposta la stessa dinamica conflittuale della situazione precedente, con l'aggravante che ora Gisella (e in parte anche Alberto con lei) sente invaso lo spazio vitale della sua famiglia e suo personale.

I PROTAGONISTI E LE DINAMICHE
La conflittualità relazionale e la disfunzionalità di tutto il sistema che si è venuto a creare sembrano originate da un tipo di comunicazione fondamentalmente ambivalente tra le due coppie, e in particolare tra le due donne, che accompagna la confusione di ruoli. E il motivo del contendere appare una sorta di controllo del territorio, concretizzato nella gestione del bambino. Gisella da una parte ha chiesto l'aiuto della madre dandole campo completamente libero (non solo nel lasciarle il figlio, ma nel metterle poi a disposizione la casa in sua assenza), dall'altro vive la sua presenza con insofferenza. Irene ha risposto alla richiesta della figlia con totale disponibilità, anzi proponendosi lei stessa di sua iniziativa, tranne poi tacciarla di ingratitudine quando Gisella, finito il lavoro, reclama il suo spazio, e in fondo anche il suo ruolo di madre e padrona di casa. In più, si è andata sviluppando una dialettica, tra loro due, circa il modo di educare Giuseppe che contribuisce ad alzare ulteriormente i toni delle reciproche critiche. Riguardo a questo aspetto in particolare l'insofferenza di Gisella si rafforza, esprimendosi attraverso critiche alla madre di eccessivo permissivismo condite da un fondo di risentimento nel ricordare che con lei, a suo tempo, aveva invece avuto un atteggiamento molto duro. Irene controbatte accusando la figlia di essere troppo rigida con il figlio, senza avere nemmeno precisa cognizione delle circostanze in cui interviene per il fatto di starsene tutto il giorno fuori casa.
Riguardo a queste dinamiche relazionali tra le due donne, conviene soffermarsi a considerare la condizione di ognuna. Irene è la classica massaia tutta casa e famiglia, a cui ha dedicato tutta la vita. Dopo il matrimonio della sorella maggiore di Gisella, ha riversato su quest'ultima tutte le sue attenzioni, e ha continuato a farlo anche dopo il matrimonio di Gisella con Alberto per cercare di colmare il vuoto che, con l'uscita delle figlie, si era creato nella sua vita. Gisella è una giovane donna rampante, gelosa della propria indipendenza e che vive con passione il proprio lavoro. Alla nascita del figlio ha cercato di conciliare il ruolo professionale, che andava consolidando, con quello nuovo di madre, e il coinvolgimento di sua madre sembra aver cristallizzato la sua difficoltà a gestire il doppio ruolo.
Queste condizioni hanno creato una situazione di competitività tra loro ispirata dalle rispettive esigenze esistenziali. Irene ha bisogno di prendersi cura della figlia e del nipotino per colmare il suo vuoto, e vive come una minaccia i tentativi della figlia di preservare i propri spazi e ruoli personali e familiari. Gisella, ancora alle prese con il tentativo di integrare il nuovo ruolo nella sua preesistente dimensione individuale, vive le ingerenze dei genitori (che lei stessa ha ulteriormente incoraggiato) come una minaccia per l'identità del suo nucleo familiare e soprattutto di Irene per la sua identità di madre.
In queste dinamiche sembra anche di ascoltare antichi echi, ancora vivi, di tensioni non sopite, risalenti all'epoca dell'adolescenza di Gisella, generate da schermaglie di rivendicazione di autonomia e tentativi di mantenere il legame, in un gioco mai interrotto che continua a vincolare madre e figlia.
I due uomini, da parte loro, con il loro ruolo marginale finiscono, loro malgrado, con l'assecondare queste dinamiche conflittuali. Giorgio con il pensionamento è rimasto completamente isolato, senza relazioni di amicizia né interessi personali, e totalizzando il suo atteggiamento accondiscendente verso la moglie si è praticamente messo al suo servizio, creando anche una certa distanza affettiva nei confronti delle figlie. Alberto, inconsapevole
delle dinamiche nelle quali sono invischiate moglie e suocera, giudica eccessivo l'accanimento di Gisella verso la madre e non manca mai di prendere le distanze da lei; inoltre, sentendosi preso in questo conflitto, reagisce con insofferenza nei confronti della moglie, rinfacciandole, nei litigi, di non aver voluto ridurre i suoi impegni di lavoro alla nascita di Giuseppe e di aver tirato lei stessa in ballo la madre.
In questa situazione Irene, sentendosi più forte, non si pone limiti mentre Gisella, sentendosi più sola, reagisce con crescente aggressività.

LA PROPOSTA D'INTERVENTO
Essa riguarda in prima istanza Alberto e Gisella nell'aiutarli a ristabilire e rafforzare i confini del loro essere coppia, a sviluppare la loro dimensione genitoriale e così anche a definire l'identità della loro famiglia rispetto alle famiglie di origine; eventualmente nel supportare ulteriormente il processo individuale di autonomizzazione di ognuno nei confronti della propria famiglia di origine, in particolare di Gisella in riferimento a ciò che c'è da pacificare del suo rapporto di figlia adolescente con Irene. E, se necessario, aiutarli anche a valutare l'opportunità di affidare il bambino a una baby-sitter o all'asilo nido. Questo potrebbe essere per loro un ulteriore aiuto per ristabilire le giuste distanze tra la propria famiglia e quella di Gisella e a fare maggiore chiarezza in riferimento ai rispettivi ruoli, pur nella consapevolezza del conflitto che una tale iniziativa genererebbe con i genitori di Gisella.
A supporto di questo percorso di Alberto e Gisella, sarebbe auspicabile spingere Giorgio e Irene, anche in considerazione della loro età relativamente giovane, a riscoprire e coltivare interessi individuali e ritrovare la dimensione di coppia nel gusto di prendersi cura di sé e sviluppare interessi condivisi, riaprendosi anche a relazioni amicali e rapporti sociali con loro coetanei. Questo li aiuterebbe, in ambito familiare, a recuperare una più adeguata dimensione attinente al loro ruolo di nonni, permettendo loro di svolgere l'appropriata funzione di contenimento e bilanciamento delle frizioni nei rapporti tra genitori e figlio, e in definitiva il tipico compito di contribuire all'equilibrio e all'armonia delle relazioni nella famiglia della figlia.


Sergio Pepe
Per gentile concessione dal Consultorio Familiare Giovani - Napoli





     
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